Nel 1999 Kiesling (1999, 2: 423-489), assimila Opuntia kiska-loro Spegazzini, Opuntia retrorsa Spegazzini e Opuntia utkilio Spegazzini, come varietà di Opuntia anacantha Spegazzini, insieme a Opuntia canina Spegazzini come sinonimo di quest’ultima. L’idea di Kiesling viene accettata in Anderson (2001, 486; 2005; 2011) e in Hunt et al. (2006, text: 197, 199). Qualche anno dopo Hunt, e altri esperti in Opuntia Mill (2008a, 23: 18-27), si chiedono come possa O. anacantha, la cui descrizione riporta una pianta senza spine, comprendere tutti gli altri taxa, che invece ne sono dotati.
a) Per il momento è meglio abbandonare O. anacantha
b) Probabilmente O. retrorsa non è strettamente relazionata a O. anacantha o a O. canina
c) (atlas, 490, fig. 490.1) la pianta strisciante con pale piatte, con spina retrorsa, e fiore arancio: non è O. anacantha ma O. canina, come indicato nel testo tra parentesi, e originariamente sottoposto da Leuenberger.
d) (atlas, 490, fig. 490.2) la pianta strisciante con pale piatte, con spina non retrorsa, e fiore sconosciuto: se avesse il fiore giallo potrebbe essere O. retrorsa o O. utkilio [e non O. anacantha]
e) (atlas, 490, fig. 490.3) visto che la pianta è eretta e il fiore è giallo-arancio: assomiglia più a Opuntia elata Link & Otto ex Salm-Dyck o Opuntia vitelliniflora (F. Ritter) P. J. Braun & Esteves [e non O. anacantha]
f) Reintroduzione come specie provvisoriamente accettata di Opuntia discolor Britton & Rose, taxon, accettato in Anderson (2001, 495; 2005; 2011), riferita con probabile riferimento a O. anacantha in Hunt et al. (2006 text: 201), oltre alla reintroduzione di O. retrorsa .
g) O. utkilio viene accostata a O. anacantha / O. canina, piuttosto che a O. retrorsa per avere i fiori color giallo-arancio anziché gialli [!].
Nel 2011 abbiamo dedicato alcuni mesi di studio al Chaco; tra la parte occidentale in Argentina (Córdoba, Salta) e Bolivia (Tarija, ovest di Santa Cruz), la parte nord orientale in Bolivia (est di Santa Cruz) e Paraguay (Concepción, Alto Paraguay). Questi rilevamenti si aggiungono a quelli nella parte centrale del Bioma condotte nel 2007 e 2008, rispettivamente in Paraguay (Boquerón) e Argentina (Formosa). Esistono nell’ecosistema Chaco popolazioni piuttosto diffuse di Opuntia striscianti, riconducibili dal nostro punto di vista a uno o al massimo due taxa, che probabilmente si fondono in alcune zone dell’areale. La specie dominante è un taxon molto variabile, che comprende a livello morfologico vari tra i nomi pubblicati da Spegazzini. Quello che più lo può identificare, con la dovuta elasticità è O. retrorsa, considerando O. utkilio come suo sinonimo. Con un range dei caratteri allargato, a comprendere i due taxa, arriviamo a una accettabile approssimazione del reale. In specie dominanti, così diffuse e variabili, distinzioni basate sui colori dei fiori, ci sembrano oramai più che altro utili al mondo del collezionismo. Dalle ultime analisi molecolari sappiamo infatti che i caratteri dei fiori, e delle diverse sindromi di impollinazione, sono altamente labili, e non indicatori della prossimità o lontananza di due linee evolutive (Nyffeler & Eggli 2010; Schlumpberger & Renner, 2012, 1347-1348). Inoltre come già segnalato discutendo dei caratteri identificativi delle specie (Anceschi y Magli 2010, 17), non capiamo perché se (e noi riteniamo correttamente) il colore del fiore non è atto a distinguere diverse popolazioni olomorfologicamente analoghe del genere Parodia Spegazzini, dovrebbe invece provarne la diversità nelle popolazioni di Opuntia. In habitat O. retrorsa mostra una grande variabilità, evidenziando all’interno di una stessa popolazione, su individui che vivono a pochi metri l’uno dall’altro, e a volte sullo stesso esemplare, caratteri che dovrebbero distinguere taxa diversi. Il portamento può essere sia strisciante, che semi eretto (A&M 735, foto 48-50, 53), che eretto (A&M 735, foto 55-56); con articoli sia piatti (A&M 380, foto 08-09; A&M 485, foto 20), che cilindrici (A&M 380, foto 10; A&M 485, foto 20); con la spina a volte retrorsa (A&M 380, foto 08), a volte eretta (A&M 380, foto 03-07, 09-11) o sia retrorsa sia eretta sulla stessa pala (A&M 735, foto 52), piuttosto che con spine erette (A&M 485, foto 20), o senza le spine (A&M 485, foto 23-25); con macchie evidenti (A&M 485, foto 25), più o meno evidenti (A&M 485, foto 24), o senza le macchie (A&M 485, foto 20-21). In questo panorama di estrema variabilità O. retrorsa abbraccia anche O. canina, come già in Ritter (1980, 2: 496) e O. vitelliniflora (ibid.: 498, 738 Fig. 345). Nella regione del Chaco, l’altro taxon costituito da popolazioni di Opuntia striscianti, distinguibile in qualche modo da O. retrorsa è O. discolor. Accettiamo quest’ultimo taxon nella consapevolezza che le distinzioni sono più di carattere pratico e di classificazione. Assumiamo che le popolazioni di O. discolor, si distinguono per avere i fusti divisi in segmenti più piccoli, più cilindrici, più turgidi, e più spinosi (con spine erette) ma, in accordo con Ritter (ibid.: 497), pensiamo che i due taxa si ibridino in habitat, e che in alcune popolazioni i caratteri dei due taxa si fondano. L’esempio più evidente in questo senso è dato dal rilevamento del 2011 in Bolivia, Santa Cruz, nella Valle di Tucavaca, all’estremo nord est del Bioma Chaco. La popolazione (A&M 706, foto 33-47) mostra l’abito di O. discolor (segmenti spesso non appiattiti, stretti e turgidi), con alcuni caratteri tipici di O. retrorsa, come le dimensioni del frutto, che invece di essere piccolo come richiesto dalla descrizione di O. discolor, è uguale a quelli della popolazione di O. retrorsa rilevata in Argentina, Córdoba, al Rio Quilpo (A&M 380, foto 03-11). Cioè 2,1 x 1,1 cm (h x ø) per il primo e 2 x 1,3 cm (h x ø) per il secondo. Inoltre le dimensioni dei segmenti della popolazione di Tucavaca: 5,5 -10,9 cm x 1,9-3,1 cm (larghezza per lunghezza), con uno spessore minimo di 4,5 mm, si congiungono con quelle della popolazione del Rio Quilpo, che portano 11 x 4-5 cm. Gli esemplari della popolazione di Tucavaca mostrano spesso una spina retrorsa (foto 34, 37, 43, 45-47) come in O. retrorsa, e a volte su fusti affiancati, troviamo sia segmenti larghi e piatti che cilindrici e turgidi (foto 42). E così via. Noi abbiamo attribuito la popolazione di Tucavaca a O. retrorsa, anche se alcuni caratteri sono quelli che identificherebbero O. discolor. A loro volta, le popolazioni di O. discolor, confinano geograficamente e morfologicamente con quelle di Opuntia pubescens H. L. Wendland ex Pfeiffer, nelle provincie di Santa Cruz e Chuquisaca in Bolivia (vedi anche Taylor 2008, 23: 24-25). Se fossero dimostrate fusioni tra le due popolazioni, O. pubescens potrebbe essere un nome più vecchio per O. discolor. Abbiamo escluso O. anacantha dalla nostra concezione di O. retrorsa, per le ragioni espresse da Hunt, anche se sono riscontrabili esemplari senza spine. Per quanto riguarda O. kiska-loro, non abbiamo mai incontrato popolazioni che mostrassero frutti di 5 cm di lunghezza, la caratteristica distintiva del taxon. Non sappiamo se e quanto quest’ultimo sia da mettere in relazione con O. retrorsa. (Tradotto da: Anceschi & Magli 2013b, 81-83)