in cactusinhabitat.org 2013, gli A&M 434, A&M 436, A&M 438, A&M 441, A&M 445 e A&M 449, ora identificati con Gymnocalycium nigriareolatum, erano stati attribuiti a Gymnocalycium pugionacanthum Backeberg ex H. Till. Maggio 2021
Nell’edizione di cactusinhabitat.org 2011-2013 e relativo booklet (Anceschi & Magli. 2013a, 98), Gymnocalycium nigriareolatum Backeberg e Gymnocalycium pugionacanthum Backeberg ex H. Till apparivano entrambi come taxa accettati. La posizione era in linea con quella di altri autori (cioè Hunt et al. 2006, text: 131-132; Charles, G. 2009, 174-175, 190-192; Anderson & Eggli 2011, 321-322, 324; Hunt, D. R. 2013, XXiii; 2016, 65-66, 134). Nel commento accompagnante la scheda di G.pugionacanthum in cactusinhabitat.org sottolineavamo però la stretta relazione tra i due taxa, opinione peraltro già espressa anche da Charles (2009, 175). Tale considerazione nasceva dall’evidenza che varie popolazioni da noi rilevate nel 2011 nell’area della città di Belén, Catamarca, Argentina (A&M 434, A&M 436, A&M 438), e altre rilevate più a nord in direzione di Hualfin (A&M 441, A&M 445), attribuite a G. pugionacanthum, in realtà mostravano in molti dei loro componenti, caratteri difficilmente distinguibili da quelli di G. nigriareolatum nell’area della capitale San Fernando (A&M 120, A&M127). Da qui la possibile comprensione di G. nigriareolatum come una specie dominante, che dall’area di San Fernando del Valle de Catamarca, si espande poi a nord-ovest nella regione di Catamarca, a sud e a nord della città di Belén, passando per la Cuesta de Belén, punto di connessione tra le città di Andalgalá e Belén in direzione della precordigliera. Per verificare i punti di collegamento tra le popolazioni di G. nigriareolatum così concepito, nel Novembre 2013 abbiamo svolto una serie di nuovi rilevamenti nell’area di Belén, con particolare attenzione alle popolazioni a est della città, precisamente tra La Puntilla (punta rocciosa all’estremità est del centro abitato di Belén), La Cuesta de Belén, La Quebrada del Cura e Andalgalá, corrispondenti ai nostri A&M 873, A&M 875, A&M 876, A&M 879, A&M 880 e A&M 882a. Sostanzialmente i rilevamenti hanno evidenziato, una progressione dei semaphoronts (Hennig 1966, 6-7, 32-33, 63, 65-67), che mediamente mostrano spine arrotondate, più lunghe e sottili, prossime a quelle del tipico G. nigriareolatum, riscontrabili nell’area di Belén, subito a est della città, e a nord in direzione di Hualfin,ai semaphoronts che mediamente mostrano spine radiali pettinate, forti, rigide più o meno diritte (tipici della concezione di G. pugionacanthum), più evidenti nell’area della Cuesta de Belén, per rientrare poi mediamente nei caratteri del primo tipo a ovest della Cuesta. Sottolineiamo ‘mediamente’, in quanto caratteri intermedi tra i due tipi sono spesso rilevabili all’interno della stessa popolazione, in tutte le aree del taxon. Consapevoli dell’articolo di Meregalli & Kulhánek (2015, 6(3): 11-24), il cui scopo è quello di limitare la distribuzione delle popolazioni riferibili alla descrizione di G. pugionacanthum attraverso la scelta di un epitipo, alla sola area della Cuesta de Belén, per i caratteri di spinatura che contraddistinguerebbero le popolazioni di questa area specifica, rispetto a quelle delle zone limitrofe, vorremmo fare ai due autori le seguenti obiezioni:
a) gli autori asseriscono “..., no plants closely matching the type form of G. pugionacanthum [i.e. ...along the Cuesta de Belén...] were seen in more distant locations of the region.” (ibidem, 17). Questo non è vero, se per stessa ammissione degli autori, l’individuo presentato nella loro fig.28 (ibidem, 21, fig. 28), è da loro concepito come facente parte del possibile range del tipo da loro proposto. Vorremmo sottolineare che esemplari con quei caratteri morfologici non solo sono riscontrabili nelle prossimità della città di Belén, si confronti l’individuo della fig. 28 con quelli dei nostri A&M 434, (foto 05) e A&M 436, (foto 22, 24), due rilevamenti in precedenza da noi attribuiti a G. pugionacanthum, ora a G. nigriareolatum, ma addirittura nelle popolazioni del tipico G. nigriareolatum della Cuesta del Portezuelo, nell’area di città di San Fernando, si confronti ancora la fig. 28 con l’A&M 127, (foto 7-8, 10).
b) gli autori si danno un gran daffare per limitare le popolazioni del loro G. pugionacanthum alla Cuesta de Belén e alle colline subito a est della Cuesta in direzione di Belén, escludendo possibili continuità morfologiche col loro tipo, i.e. con “strong, straight, rigid pectinate spines” (ibidem, 15) o come nella ridescrizione con ”…; lateral spines 3-4(-5) pairs, pectinate, straight or slightly bent or curved,…” (ibidem, 17), sia in direzione est, che in direzione nord, che nell’area della città di Belén (ibidem 22-23). In realtà, come peraltro riconosciuto anche dagli stessi autori, forme intermedie di spinatura esistono (ibidem,19), e non si fermano certamente ne prima della città di Belén in direzione est, ne alla fine della Cuesta de Belén in direzione ovest. Dell’estensione delle forme con spine più lunghe, più sottili e più arrotondate (quelle più prossime al tipico G. nigriareolatum, ci siamo già espressi al punto a), per i semaphoronts con spine più corte, pettinate, più o meno diritte e forti, più prossimi alla concezione di G. pugionacanthum, sicuramente dominanti sulla Cuesta di Belén, rimandiamo ai nostri A&M 438, La Puntilla, (foto 33), da confrontare questo con il seguente esemplare presentato da Meregalli & Kulhánek: (ibidem, 18, fig. 14), e A&M 441, La Cienaga de Abajo, (foto 36, 38, 44-45), da confrontarsi rispettivamente con questi altri esemplari presentati dagli autori: (ibidem, 18, figs. 12, 13, e 11). Entrambi i rilevamenti sono oramai lontani dalla Cuesta de Belén, ciò nonostante, diversi individui mostrano spine radiali pettinate, più o meno diritte, forti e rigide. Ci sembra inoltre corretto ricordare che anche alcune delle popolazioni di G. nigriareolatum che vivononell’area di San Fernando mostrano spine radiali pettinate, più forti ed evidenti rispetto a quelle della forma tipica della stessa area. Stiamo parlando delle popolazioni densispinum di G. nigriareolatum (A&M 120 (2007), A&M 120 (2011), che costituiscono un ulteriore trait d’union morfologico tra G. nigriareolatum e G. pugionacanthum. Semaphoronts molto simili alle popolazioni densispinum sono riscontrabili fino al nord di Belén. Si confronti ancora A&M 441, La Cienaga de Abajo, (foto 44-45), con A&M 120 (2011), Catamarca, Dique El Jumeal, (foto 19, 21, 24, 48).
c) più in generale, perché la scienza della classificazione abbia un qualche significato (i.e. si avvicini a qualcosa di approssimativamente vero in natura), e svolga una qualche funzione distintiva, riteniamo fondamentale che sia il tipo che si debba adattare alle popolazioni naturali, non le popolazioni naturali al tipo. Per esempio, la sostituzione dell’idea di un tipo come attualmente concepita, basata cioè su un singolo individuo, con un’altra che consideri un set di individui, sarebbe maggiormente rappresentativa della reale varietà di una specie naturale.
Sulla base di quanto dissertato riteniamo opportuno procedere nella direzione dell’assimilazione delle popolazioni di G. pugionacanthum nel dominante G. nigriareolatum. (Tradotto da: Anceschi & Magli 2021, 69-72)