Charles (2009, 116-121) divide Gymnocalycium schroederianum Osten in tre sottospecie, riconoscendo oltre alla ssp. schroederianum, Gymnocalycium schroederianum ssp. bayense R.Kiesling e Gymnocalycium schroederianum ssp. boessii R. Kiesling, E. Marchesi & O. Ferrari, rispettivamente a sud e a nord dell’areale delle popolazioni del tipo. Nel complesso, le popolazioni che costituiscono G. schroederianum vivono tra Argentina(Buenos Aires, Corrientes, Entre Ríos, Santa Fe), Brasile (Rio Grande do Sul) e Uruguay (Rio Negro). Sulla base degli studi da noi condotti nel 2014 negli habitats del Cerro Curacá (A&M 956) e delle Sierras Bayas (A&M 961 e A&M 963), Olavarria, Provincia Buenos Aires, Argentina, in accordo con Hunt et al. (2006, text:134), riteniamo che G. schroederianum ssp. bayense sia da considerarsi un sinonimo di G. schroederianum, in quanto, come peraltro già evidenziato anche da Charles (2009, 119), l’unica differenza con le popolazioni del tipo, è costituita dalla disgiunzione di areale (cioè ca. 500 km a sud per la ssp. bayense). Peraltro, come già notato nel caso di Gymnocalycium pflanzii (Vaupel) Werdermann (Anceschi & Magli 2013a, 58), le ragioni per cui la continuità spaziale, che di solito esiste tra le varie popolazioni che costituiscono una specie naturale è interrotta, possonoessere diverse (cioè popolazioni che non sono ancora note o, più probabilmente, che sono estinte). Per quanto riguarda la proposta di Papsch (2001), di neotipificare il nome Echinocactus hyptiacanthus con una pianta di questo taxon delle Sierras Bayas, concordiamo con Charles (ibidem, 119), sul fatto che esiste già una neotipificazione di Kiesling dello stesso nome, applicato ad uno degli appartenenti al gruppo di Gymnocalycium uruguayense (Arechavaleta) Britton & Rose, reputando quindi superflua la proposta di Papsch. Nel nostro sistema, in accordo con Hunt et al. (2006, text: 129, 131), consideriamo Gymnocalycium hyptiacanthum (Lemaire) Britton & Rose e Gymnocalycium netrelianum (Monville) Britton & Rose di applicazione controversa, mentre per ulteriori informazioni sul gruppo di taxa relativi a G. uruguayense, rimandiamo al commento sul nostro penultimo booklet (Anceschi & Magli, 2013a, 67-70). È interessante notare come Papsch (2015(6)2: 03-14, 2015(6)3: 4-10, 2017(8)2: 11-23) abbia nuovamente cambiato la sua concezione sulla specie di Gymnocalycium che vive nelle Sierras Bayas, spostandola da G. schroederianum ssp. bayense=Echinocactus hyptiacanthus=Gymnocalycium hyptiacanthum (2001), a Gymnocalycium platense (Spegazzini) Britton & Rose! Anche per quest’ultimo taxon l’applicazione è controversa (Hunt et al. text: 132, 323; Charles 2009, 264). Relativamente a G. schroederianum ssp. boessii, probabile nuovo nome per le popolazioni in precedenza attribuite a Gymnocalycium erolesii Neuhuber & C. A. L. Bercht, i rilevamenti da noi effettuati tra il 21 e il 24 Novembre 2015 (A&M 1227, A&M 1237), tra Vera e Berna, nella parte nord della Provincia di Santa Fe, Argentina, nell'ecoregione del Chaco umido, riteniamo che questo taxon rappresenti solo una variante con spine più sottili rispetto alle popolazioni del tipo e a quelle delle Sierras Bayas. È nostra opinione che G. schroederianum rappresenti un caso di specie ex-dominante, ora con distribuzione frazionata (Anceschi & Magli 2018, 36: 76), cioè si è in presenza di un taxon la cui precedente dominanza e continuità territoriale può essere inferita sulla base dell’attuale distribuzione, ora con popolazioni fortemente frammentate generalmente a causa dell’intervento antropico, come nel caso di G. schroederianum. Nel nord le popolazioni sono affette dal disboscamento per conversione delle terre all’allevamento o alla coltivazione (come oramai in tutto il Chaco dall’Argentina al Paraguay), agli stessi rischi sono soggette le popolazioni del centro, ai quali si aggiunge la coltivazione di Eucalyptus, (nel 2016 abbiamo potuto constatare che nella Provincia di Entre Ríos, le aree solcate dalla Ruta 14 tra Colón, Concordia e Chajarí sono completamente sfigurate dalle coltivazioni di queste piante. Solo a sud di Mocoretá, già nella Provincia di Corrientes, appaiono i primi “blanqueales” nativi (Anceschi & Magli 2014, 13: 62), che lasciano poi il campo in direzione nord alle terre destinate a pascolo (praterie di pampa con affioramenti rocciosi), tra Curuzú Cuatiá e Mercedes, con oramai sporadiche coltivazioni di Eucalyptus. È inoltre da considerarsi che le aree centrali sono state affette in anni recenti anche da inondazioni. Le popolazioni del sud, come peraltro evidenziato anche da Papsch (2015(6)2:12), che come Stato di Conservazione le assegna: Critically Endangered, CR, sono affette nelle parole dell’autore da “Massive mining of rocks for cement production… and granite extraction”. È singolare il fatto che popolazioni appartenenti alla stessa specie, non più collegate tra loro a causa dell’intervento antropico, vengano poi reputate come taxa distinti, a volte con le relative distinte valutazioni circa lo stato di conservazione. È il caso delle popolazioni di G. schroederianum, alle quali Charles (2009, 117, 119, 121), assegna tre distinti gradi di rischio, Near Threatened per la ssp. schroederianum, Vulnerable per la ssp. bayense e Least concern per la ssp. boessii. Trattandosi di un’unica specie naturale, preferiamo invece stilare per G. schroederianum una valutazione globale di rischio, cioè Endangered, EN B2ab(i,ii,iii,iv). Giustificazione: l'area di occupazione della popolazione globale è stimata essere meno di 500 km2 (nelle zone meridionali si parla di pochi metri quadrati), e sulla base di quanto conosciuto e osservato si constata che tutte le popolazioni sono severamente frammentate, e che in tutte le aree può essere inferito un declino relativo a estensione della presenza, area di occupazione, qualità dell'habitat e numero di posizioni. (Tradotto da: Anceschi & Magli 2021, 89-91)