L’attuale comprensione del genere Stephanocereus A. Berger composto oltre che da Stephanocereus leucostele (Gürke)A. Berger, anche da Stephanocereus luetzelburgii (Vaupel) N. P. Taylor & Eggli (Anderson 2001; Hunt et al. 2006; Anderson & Eggli 2011; Hunt 2013), è fondamentalmente dovuta all’osservazione fatta da Eggli, che i caratteri giovanili dei due taxa sono molto simili (Taylor & Eggli 1991). In realtà gli studi svolti sul campo in relazione alla morfologia delle due specie mostrano più differenze che similitudini. In particolare, mentre S. leucostele nel suo processo di ontogenesi può essere assimilata a una “Arrojadoa gigante” (evidente è il comune cefalio ad anello sulla cima del fusto, carattere che appare solo raramente su alcuni vecchi individui di S. luetzelburgii), i semaphoronts (Hennig 1966, 6-7, 32-33, 63, 65-67), prima globulare, poi con la caratteristica forma a bottiglia a collo allungato di S. luetzelburgii, rendono questo taxon unico nella famiglia Cactaceae. Anche gli habitat dei due taxa sono piuttosto distinti, mentre S. leucostele è caratteristico della caatinga bahiana, S. luetzelburgii popola il campo rupestre della Chapada Diamantina (Taylor & Zappi 2004, 290-291).Tale distanza è confermata anche a livello molecolare, dove lo studio preliminare delle sequenze geniche nella tribù Cereeae, condotto a Kew da Patricia Soffiatti (unpubl. Data in Taylor 2002, 14:28), dimostra che S. luetzelburgii è separato da S. leucostele, essendo il primo basale di una serie derivata dai cereoidi, mentre il secondo è immediatamente basale a di Arrojadoa Britton & Rose (rappresentata nell'analisi da A. dinae, A. rhodantha e A. penicillata). La vicinanza molecolare di entrambe le specie di Stephanocereus a Arrojadoa è invece sottolineata da Machado et al. (2006), dato poi assimilato in questo senso da Hunt (2013, xii). D’altra parte, se è vero che contrariamente ad Arrojadoa, impollinata da colibrì (ornitofilia), Stephanocereus ha una distinta sindrome di impollinazione, basata sull’impollinazione notturna da parte di pipistrelli (chirotterofilia), ricordiamo come sottolieato da Taylor & Zappi (2004, 291), che Cardoso, A., ha fotografato un colibrì mentre visita fiori di S. luetzelburgii. A questo proposito, sappiamo anche che in Echinopsis rhodacantha(Salm-Dyck) Förster, possono esserci disallineamenti tra la sindrome fiorale (cioè ornitofilia), e gli impollinatori realmente osservati a visitare i fiori del taxon (cioè api Aliotidi, probabilmente del genere Dialictus) (Eggli & Giorgetta 2015, 20: 3, 8). Nella stessa direzione, anche le analisi molecolari evidenziano che caratteri fiorali e relative sindromi di impollinazione non sono più atti a distinguere taxa a livello generico(Ritz et al. 2007; Lendel et al. umpubl. data & Nyffeler et al. umpubl. data in Nyffeler & Eggli 2010, Schlumpberger & Renner 2012, Anceschi & Magli 2013a; 2013b). Sulla base dei dati morfologici e molecolari in nostro possesso, preferiamo distinguere la forma davvero eccezionale di Stephanocereus luetzelburgii nel genere monotipico Lagenosocereus Doweld, come Lagenosocereus luetzelburgii (Vaupel) Doweld, ed includere invece S. leucostele tra i membri di Arrojadoa come Arrojadoa leucostele (Gürke) Anceschi & Magli (vedi a pag. 39 del presente booklet). (Tradotto da: Anceschi & Magli 2021, 72-73) Luglio 2021