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Echinopsis guentheri
(Kupper) Anceschi & Magli 2013
Fotografia di Echinopsis guentheri in habitat

2011, Bolivia, Santa Cruz

 

Rilevamenti

2011, Bolivia, Santa Cruz, Valle del Rio Grande, A&M 684 Mostra sulla mappa

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Sinonimi

Cephalocereus guentheri*, Espostoa guentheri, Vatricania guentheri
* Basionimo

Distribuzione

Bolivia (Chuquisaca, Santa Cruz)

Stato di conservazione

(3)   Vulnerabile, VU B1ab(iii)+2ab(iii)

Commenti

Nel luglio 2011 ci trovavamo in Bolivia nella Valle del Rio Grande, tra i dipartimenti di Santa Cruz e Chuquisaca a studiare Espostoa guentheri (Kupper) Buxbaum, per valutare quanto queste popolazioni fossero prossime, a livello olomorfologico, a Espostoa Britton & Rose, come proposto da Hunt et al., anche se sottolineando la disgiunzione di areale rispetto al resto del gruppo (2006, text: 116), piuttosto che a Vatricania Backeberg, reintrodotta da recenti studi molecolari (Lendel et al. 2006, umpubl. data in Nyffeler & Eggli 2010). All’epoca non avremmo pensato che forse la risposta giusta fosse un’altra, una terza, come emerge con evidenza da studi molecolari ancora più recenti e completi (Schlumpberger & Renner 2012). Da questi ultimi studi risulta che Espostoa e Vatricania e altri generi della tribù Trichocereeae (Anderson 2001; 2005; 2011; Hunt et al. 2006) o sottotribù Trichocereinae (Nyffeler & Eggli 2010), assieme alle specie incluse nell’attuale concetto di Echinopsis sensu lato (Anderson 2001, 2005, 2011; Hunt et. al 2006), costituirebbero un unico clade monofiletico in Echinopsis, ben supportato (100% bootstrap suport). Questo sostituirebbe l’attuale clade dimostratosi altamente polifiletico, in quanto non includente tutti i membri della linea evolutiva. Tornando alla Valle del Rio Grande, le osservazioni sulla morfologia del cefalio di tutti gli esemplari osservati di E. guentheri, hanno evidenziato che nessuno mostra il carattere che secondo Backeberg (1966, 789, fig. 444) distingue Vatricania da Espostoa, cioè il cefalio superficiale che circonda interamente la parte alta del fusto. Quello che succede all’esemplare in serra nella foto di Backeberg non si riscontra in natura. Sulle piante più adulte, nella parte apicale, il cefalio può coinvolgere qualche costa in più rispetto al centro del fusto (foto 14), ma mediamente, negli esemplari maturi, il cefalio occupa circa una metà delle coste. Per esempio nel fusto delle foto 33-34, il cefalio all’apice occupa 11 coste su 22, e scendendo verso il basso si restringe sino a occuparne 7 su 22. La distinzione tra Espostoa e Vatricania non risiede dunque nella forma o nella dimensione del cefalio. Per la definizione del taxon, preso atto dei risultati molecolari evidenziati da Nyffeler e Eggli (2010), dati rafforzati dalla disgiunzione di areale dei due generi, eravamo dell’avviso di optare per Vatricania, ma, come dicevamo, sono stati illuminanti i risultati degli studi di Schlumpberger & Renner (2012). A questo riguardo non abbiamo avuto difficoltà a interpretare Cleistocactus Lemaire, Denmoza Britton & Rose, Oreocereus (A. Berger) Riccobono, o Weberbawerocereus Backeberg come possibili Echinopsis con caratteri fiorali e/o caratteri di impollinazione modificati. Per esempio pensiamo sia evidente che Denmoza rhodacantha (Salm-Dyck)) Britton & Rose sia un perfetto anello di congiunzione tra l’attuale concetto di Echinopsis sensu lato (Anderson 2001, 2005, 2011; Hunt et. al 2006) e i generi che lo studio di Schlumpberger & Renner (2012) aggiunge affinché il genere Echinopsis possa essere realmente monofiletico (per maggiori dettagli riguardo la nostra posizione vedi cactusinhabitat booklet. South America 2011-2013 (Anceschi & Magli 2013b, 22-29). È da rimarcare che nell’ontogenesi di Echinopsis guentheri (Kupper) Anceschi & Magli sono identificabili alcune fasi giovanili (prima dell’apparizione del cefalio) (foto 6-8, 25-26) nelle quali il taxon si avvicina morfologicamente ad alcune Echinopsis andine (Trichocereus). Inoltre, arrivando a definire il taxon come una Echinopsis, la questione dell’isolamento geografico perde di significato. L’area fitogeografica di E. guentheri è costituita da una nicchia del Bioma Chaco rimasta isolata nella prima fascia andina. Ne sono una prova le cactacee che le sono simpatriche: Cereus stenogonus K. Schumann, Castellanosia caineana Cárdenas, Gymnocalycium pflanzii (Vaupel) Werdermann, Neoraimondia herzogiana (Backeberg) Buxbaum & Krainz, Echinopsis bridgesii Salm-Dyck, tutti taxa, ad esclusione di E. bridgesii, caratteristici del Chaco. Tra i cactus colonnari che popolano il Chaco, uno dei maggiori ecosistemi del continente sudamericano (di 1.000.000 di km quadrati circa), sembrava non ci fosse nessun tipo di Echinopsis, ora pensiamo che un possibile discendente dei Trichocereus andini si sia fermato a nella Valle del Rio Grande. (Tradotto da: Anceschi & Magli 2013b, 47-48)

Echinopsis guentheri (Kupper) Anceschi & Magli è una nuova combinazione pubblicata in cactusinhabitat booklet. South America 2011-2013 (Anceschi & Magli 2013, 38). Per l'ipotesi filogenetica adottata per l'assimilazione di Vatricania Backeberg in Echinopsis Zuccarini vedi booklet (ibid., 22-29). (Giugno 2013)

Per anni, le analisi molecolari hanno rilevato la stretta relazione tra Echinopsis s.l. e gli altri generi interni alla tribù Trichocereeae, o sottotribù Trichocereinae, (Nyffeler 2002, 317, 319; Schlumpberger 2009; Lendel et al. 2006, unpubl. data in Nyffeler & Eggli 2010). Analisi molecolari ancora più recenti in Echinopsis (Schlumpberger & Renner 2012), hanno dimostrato chiaramente che una corretta interpretazione cladistica dei dati molecolari, nella direzione di un genere Echinopsis monofiletico, porta all'assimilazione in Echinopsis s.l., come attualmente concepito (Anderson 2001; Hunt et al. 2006; Anderson & Eggli 2011), di Cleistocactus Lemaire, Denmoza Britton & Rose, Haageocereus Backeberg, Harrisia Britton, Oreocereus (A. Berger) Riccobono, Weberbauerocereus Backeberg e 10 altri generi delle Trichocereeae/Trichocereinae.
Abbiamo affrontato per esteso il soggetto, nella parte dedicata alla tassonomia, nel nostro ultimo booklet (Anceschi & Magli 2013b, 22-29). 
La nostra posizione è riassunta in “The new monophyletic macro-genus Echinopsis. No risk of paraphyly, and the most convincing hypothesis in phylogenetic terms”, pubblicato su Cactaceae Systematics Initiatives N° 31, pagine 24-27 (Agosto 2013).
Il download del Postprint è disponibile qui (PDF 168KB).
(Febbraio 2015)

Genere

Echinopsis

Altre specie

acanthura
acrantha
albispinosa
ancistrophora
angelesiae
aurea
balansae
baumannii
bertramiana
bridgesii
bruchii
buchtienii
bylesiana
calochlora
camarguensis
candelilla
candicans
caulescens
celsiana
cephalomacrostibas
chalaensis
chrysantha
chrysochete
cinnabarina
decumbens
ferox
formosa
guentheri
haematantha
haynei
hempeliana
hennigiana
horstii
huascha
hystrix
kieslingii
korethroides
laniceps
lateritia
leucantha
leucotricha
mamillosa
marsoneri
martinii
maytana
melanostele
micropetala
mirabilis
nothochilensis
nothohyalacantha
obrepanda
oxygona
pachanoi
pamparuizii
parviflora
pasacana
platinospina
pomanensis
pseudomelanostele
pugionacantha
quadratiumbonata
randallii
rauhii
rhodacantha
rojasii
rondoniana
rowleyi
samaipatana
santacruzensis
schickendantzii
sextoniana
smaragdiflora
spiniflora
stilowiana
strausii
strigosa
tacaquirensis
tarijensis
terscheckii
tetracantha
thelegona
thionantha
tominensis
trollii
urbis-regum
volliana
weberbaueri
werdermanniana